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Gerarchia della Chiesa Cattolica

21. 8. 2014
Attraverso il sacramento del Battesimo tutti i cristiani entrano a far parte della Chiesa Cattolica, al cui interno è possibile riconoscere due grandi generi di fedeli: i laici e i chierici. I primi sono coloro i quali vivono in maniera più o meno intensa la loro fede, ma senza far parte di un preciso ordine religioso. Fino al Concilio Vaticano II, il termine ‘’laico’’ aveva un’accezione negativa e andava a indicare non tanto chi non appartenesse ad un ordine religioso riconosciuto, quanto piuttosto i ‘’non credenti’’ o i ‘’non praticanti’’.

I laici

Alla base della grande cerchia di laici si pongono tutti i credenti battezzati che non facciano parte del clero. Nella categoria dei laici rientrano poi, in generale, tutti i coloro i quali, pur facendo parte di un ordine religioso riconosciuto o di una congregazione, non sono stati ordinati diaconi, preti o vescovi. Tra questi ultimi rientrano anche le Suore che, non potendo svolgere la professione di sacerdotesse, le quali, in quanto donne, non possono aspirare a diventare sacerdotesse.

I chierici

Il diaconato è il primo grado dell’Ordine Sacro della Chiesa Cattolica; attraverso questa investitura, il diacono viene incaricato a servire la Messa, coadiuvando l’operato del Sacerdote. Al Diacono spetta inoltre la lettura della Parola durante l’Ufficio della Santa Messa. A questa figura è concessa anche la possibilità di celebrare autonomamente il Sacramento del Battesimo e, dietro permesso di un prete, anche quello del Matrimonio. 

Il diacono può inoltre impartire benedizioni ai fedeli e dispone di paramenti liturgici propri. Non è necessario che un fedele sia celibe per essere investito della nomina di Diacono; questa carica, infatti può essere propria tanto di un uomo sposato quanto di un uomo celibe. Qualora, però, al momento dell’investitura il diacono non fosse sposato, costui non potrebbe più ricevere il Sacramento del Matrimonio. 

Il secondo grado dell’Ordine Sacro è il Presbiterato: il prete, o presbitero, è un Ministro del Culto il cui compito fondamentale è diffondere e spiegare la Parola tra i fedeli. Tra i suoi compiti, inoltre, figura quello di partecipare attivamente alla vita della Comunità, offrendo riparo, conforto e affetto presso le famiglie. A differenza dei diaconi, ai preti non è concesso di sposarsi. 

Il Vescovo è invece incaricato di presiedere a tutta la Diocesi e viene identificato come ‘’successore degli Apostoli’’. Il ruolo dei vescovi è quello di gestire la propria Comunità Diocesana facendosene il primo dei servitori, di insegnare la dottrina ai fedeli e, al contempo, di perfezionare la conoscenza della Parola di preti e diaconi, e, infine, quello di santificare, ossia di impartire i sacramenti dell’Ordine Sacro. 

Ad un grado ancora più alto corrisponde la figura del Cardinale, vero e proprio collaboratore del Pontefice designato da quest’ultimo per presiedere agli organi o ai dicasteri della Curia Romana. E’ proprio al Conclave dei Cardinali che viene tradizionalmente affidata l’elezione del Papa. I cardinali che hanno superato l’ottantesimo anno di età perdono il diritto di partecipare al Conclave ma possono comunque prendere parte alla processione fino alla cappella Sistina e alla Missa Pro Eligendo Romano Pontifice. Dal 1962 tutti i cardinali, prima di essere nominati tali, devono essere stati investiti del ruolo di Vescovi ma ciononostante, di per sé, questa figura non fa parte della struttura gerarchica del Diritto Divino. 

 Al vertice della gerarchia della Chiesa Cattolica si pone, naturalmente, il Papa.