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Il vero significato della Pasqua per i cristiani

6. 2. 2015
La Pasqua è la più grande solennità cristiana, superiore per importanza anche al Natale. La ricorrenza richiama la resurrezione di Cristo Gesù dal regno dei morti, caduta nel terzo giorno successivo alla sua dipartita. Attraverso la passione, il Figlio di Dio ci ha liberati dalla macchia del peccato originale, cui noi tutti eravamo condannati fin dal principio, spalancandoci le porte del regno dei cieli. Soltanto attraverso la sua immolazione abbiamo potuto riscattarci dalla corruzione ed avere ben chiaro il nostro destino. La Pasqua trova il suo ultimo compimento nella Parusia, ovvero la seconda venuta di Cristo nel mondo, che darà concretizzazione a quanto raccontano le Sacre Scritture (proprio come recita il Credo, 'Di là verrà a giudicare i vivi ed i morti, ed il suo regno non avrà fine ...'). 

Pasqua cristiana e Pasqua ebraica: quali differenze?

La Pasqua cristiana affonda le sue radici nella Pasquale ebraica, con cui conserva un legame importante, ma con differenze ben pronunciate. Nella lingua aramaica il termine Pasqua (da 'pesach') significa 'andare oltre', ed è una celebrazione attraverso cui il popolo ebraico festeggiava la propria liberazione dalla schiavitù degli egiziani. La parola pesach si ricollega direttamente alla storia della decima piaga, secondo cui l'Altissimo, avendo visto le porte delle case degli ebrei cosparse di sangue d'agnello, 'passò oltre', sterminando soltanto i primi figli maschi del popolo egiziano (incluso il figlio del faraone). La Pasqua cristiana carica quella ebraica di un nuovo significato, incentrato sulla risurrezione di Cristo e di tutti i fedeli, chiamati a vivere una seconda vita, adesso liberi dal peccato grazie al sacrificio fatto da Gesù. 

Tappe fondamentali della Pasqua di Resurrezione nel calendario liturgico

Nel calendario liturgico, la Pasqua viene anticipata dal tempo di Quaresima, un intervallo di penitenza della durata di quaranta giorni esatti (dalle Ceneri, che cadono di mercoledì, al Sabato Santo). La Settimana Santa è inaugurata dalle Domenica delle Palme, ricorrenza che, attraverso il ramoscello di ulivo, richiama alla memoria la venuta del Cristo a Gerusalemme e la sua conseguente passione. Dal lunedì al mercoledì si celebra la Riconciliazione, mentre la giornata del giovedì viene aperta dalla Messa del Crisma (benedizione degli oli profumati, dei catecumeni e degli infermi), cui segue, in serata, la Messa in Cena Domini, in memoria dell'ultima cena dell'agnello immolato con i suoi discepoli. In quella stessa notte fa seguito la celebre processione dei 'sepolcri': le ostie, che verranno impiegate per la comunione dei fedeli il venerdì santo, sono ricollocate altrove, in un tabernacolo apposito, per essere adorate. Segue, come accennato, il venerdì, giornata della Via Crucis, che, figurativamente parlando, ripercorre in maniera significativa l'ultimo giorno della vita del Cristo. Il sabato santo è una giornata votata essenzialmente alla preghiera silente. Tra la notte di sabato e domenica ha luogo la Veglia Pasquale, contraddistinta da quattro fasi: Liturgia della Luce (si benedice il fuoco e prepara il relativo cero), Liturgia della Parola (con le nove letture), Liturgia Battesimale (si benedice l'acqua battesimale, professando Battesimi, laddove ce ne siano), Liturgia Eucaristica. Nella domenica di Pasqua viene celebrata la resurrezione di Gesù Cristo.