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Ricordare i nostri defunti il 2 novembre: cose da fare e tradizioni ricorrenti

2. 11. 2013

Ricordare i nostri defunti il 2 novembre: cose da fare e tradizioni ricorrenti

Dopo il 1 novembre, la festa di Ognissanti, arriva il giorno 2, ricorrenza in cui si è soliti commemorare la vita dei cari che ormai non ci sono più. E' un atto sicuramente doveroso, da compiere nei confronti dei nostri defunti, saliti agli onori del cielo perché richiamati a sé dal Nostro Signore. La perdita di un famigliare è sempre motivo di grande dolore, che difficilmente si riesce a colmare. Elaborare un lutto è cosa assai difficile. Anche se all'apparenza rimarginata, la ferita prende a sanguinare non appena se ne presenta l'occasione.

Se a molti il 2 novembre non piace perché ritenuto giorno triste e malinconico, ad altri aiuta a sentire più vicini i propri cari. E' usanza comune recarsi al cimitero, adornare le tombe dei trapassati nel modo più consono alle persone che sono stati in vita e starsene lì a pregare per buona parte della giornata, affinché il defunto possa trovare un po' di pace, mentre prosegue nel suo viaggio verso la beatitudine eterna.


Le anime dei nostri cari sono sempre accanto a noi

Si avverte per le strade delle città un'atmosfera surreale che avvolge e culla affinché ognuno possa sentirsi in pace con sé stesso. Nelle terre del Sud soprattutto, la commemorazione dei defunti la si interpreta come una festa. Anche se non presenti fisicamente, i nostri cari ci sono ancora vicini, e ci accompagnano nelle cose della vita quotidiana, proteggendoci dalle tentazioni del nemico maligno e spronandoci a fare del bene al prossimo cristiano.

A seconda della sensibilità di ciascuno, c'è chi avverte chiara la presenza delle anime trapassate, e chi, sommariamente, preferisce non pensare a certe questioni, per poi rimandarle a quando arriverà il momento. In realtà, la vita non esclude la morte, e la morte non esclude la vita: sono entrambe facce della stessa medaglia, principio e fine dell'esistenza terrena, fine e principio dell'eternità celeste.


Fare visita alle tombe ed accendere una candela ai defunti

Si pensi che in Sicilia si è soliti festeggiare il 2 novembre in allegria, perché ricordare i propri cari ormai andati fa bene e rende tutti più felici. La Festa dei Morti è molto sentita laggiù, soprattutto dai bambini. Si racconta loro che nella notte tra il 1 ed il 2 le anime dei defunti tornino a fare visita nel mondo dei vivi, portando ai pargoli tanti bei regali.

Più generalmente in tutta Italia, ciascuno si reca al cimitero, portando con sé fiori freschi di ogni tipo e colore, lumini e candele, rosari e crocifissi, in segno di rispetto e dedizione. In particolare, molto usate sono le candele, specie quelle elettriche, di cui si dice aiutino i defunti a trovare la strada che li conduce ad aprire le porte del Paradiso.

Non c'è motivo di rattristarsi nel giorno del 2 novembre. La fede nell'Altissimo ci insegna ed indica che il filo tra noi e loro è molto sottile, e che, presto o tardi, finiremo tutti col rincontrarci, finalmente liberi dalle schiavitù terrene che macchiano il nostro animo, fondamentalmente nobile, e corrotto dalla carne che ci contraddistingue. Stringiamo tra le mani un lumino, e recitiamo tante preghiere per chi ne ha veramente bisogno.